martes, 9 de abril de 2024



Allegoria al cibo messicano

LA STRANIERA

 Credo che ci sono ancora cose da raccontare, cose che nessuno mi ha chiesto:

Nonostante sia una cittadina italiana da più di 20 anni, a volte mi sento come una straniera, 

Lasciare il mio Paese quasi al punto di ottenere la mia seconda laurea, proprio quando la mia attività commerciale cresceva; là dove le persone mi conoscevano e le opportunità arrivavano. Lasciare il mio paese, dunque, si è dato perché le aspettative di cambiamento erano più alte. Ho abbandonato tutto per andare alla conquista del nuovo mondo. 

Non sapevo cosa il destino avesse in serbo per me.



Mayan girl


Sono scesa di un aereo in un luogo con una lingua a me sconosciuta; con un ambiente socio-culturale diverso; usanze che andavano oltre la mia comprensione; clima estremo, umido e incerto.


Ero una straniera senza amici, senza presente né passato, nessuno si interessava nella mia persona, i miei unici beni erano un titolo di una carriera non riconosciuta e il passaporto di una extracomunitaria. I miei antenati avevano vissuto in vanno, qua, a nessuno interessava di loro.

Vivere in una città marina può essere il sogno di tanti, per me è stato come una pietra d'inciampo. La depressione non capisce la bellezza. Il mio processo di adattamento era stato compromesso dall'impossibilità di comunicare: Non c'era contatto con le persone, quindi, niente lavoro, niente opportunità.

Ho trascorso sei lunghi inverni senza sapere cosa fare. Solo un miraggio si ripeteva nella mia mente giorno dopo giorno: 

  “Tra le onde nel oceano del mio essere, a qualcuno mancava il respiro”.    

Mi preparavo ad affrontare una battaglia che non potevo perdere a nessun costo. 

È stato l'istinto di sopravvivenza che è diventato la priorità assoluta. Quando l’ho capito, ho lanciato un salvagente in mezzo al mare.


Al settimo cielo


SCRIVERE E’ GUARIRE


Così mi sono affezionata ai libri, al disegno e alla pittura. Su tele ho scritto con immagini, sui fogli ho disegnato a parole tutto quello che passava dentro: Immagini squallide e monocromatiche, che, nel corso degli anni, diventarono tiepide e piacenti. 

La mia linea artistica era stata la narrazione della mia vita.  L’arte in mezzo alle gioie e dolori hanno raccontato la mia storia.

Ora, aspiro plasmare nell’aria, simboli tessuti dalla mia fantasia, come portavoce per quelli che migrano, che non hanno il tempo di testimoniare, perché si trovano a lottare contro mostri più ostili.

Tema attuale della mia ricerca, la situazione che trascino di sentirmi straniera, che, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, 

è diventata il mio punto di forza. 



Le tre Nuria:
la sarda, la pittricie e la messicana.

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